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Non ti fermare mai

Se non viaggi il tempo si ferma.
I giorni si mescolano, le ore scorrono pigre in cerchio, le cose non cambiano mai.
Ti lasci cullare, tranquillo, dal lieve mormorio delle onde della vita che, lente, rotolano senza un precisa direzione.

Se viaggi il tempo scompare.
Giorno, notte, luce, buio, niente ha più senso. Sono il posto in cui ti trovi e le persone con cui sei a scandire la tua vita. Il tuo orologio si popola di avvenimenti, di fatti, di gesti. Che giorno era ieri? Non ricordo. Dove sei stato, che hai visto, che hai fatto?
So tutto a memoria.

Se sto fermo il tempo vola, se viaggio il tempo scompare.
Niente ti spaventa più, niente è fisso, ti muovi liquido in un fiume di eventi, ti muovi agile, ti senti forte, diventi forte. Se non viaggi e metti radici, ti abitui, ti affezioni, smetti di amare.

Se viaggi ami la vita, ami la gente, ami i posti, di un amore selvaggio, travolgente, un amore che ti graffia la schiena che ti succhia l’anima dal profondo, un amore faticoso, soddisfacente.

Forgiati nel fuoco del vulcano, immergiti nelle profondità marine, lavati sotto le cascate della vita, cammina in bilico sullo strapiombo, lanciati e impara a volare, o indietreggia, torna a casa, dalla tua famiglia, nella tua scuola, dai tuoi amici e passa la tua vita domandandoti cosa sarebbe stato di te, se quel giorno, avessi avuto il coraggio di saltare.

 

26/4/2013

P.

(Troppo) giovani petali di poesia

Con le rime mi diletto
ma non le conto e spesso
difetto, come all’amore,
che molti chiaman sesso,
gioco senza dolore
con le mie amiche di letto.

Per la vita si va sereni
se compagne hai le parole
ma attento alle spine
si nascondon tra le viole.
Coglile presto, assai piccine
le rose dico, deliziosi seni.

Ma se ti escono di bocca
ancor che son verdi
fai pensar male,
e finisci in tribunale;
lì la vita poi ci perdi
e non concludi la filastrocca.

13-2-13
P.

Me misero vagante

Gran mare agli occhi

il diluvio semovente

crollando sul mondo

squarciato già mi pare.

 

A mare.

Foss’anche sollevato dal dì veder

oppresso,

o, il cuore, approdando alla casa

raggiunto parnaso navigando

è lasciato solo.

 

Me misero vagante.

 

La stella fisa in cielo,

sguardo schivo e silenzioso

che dietro il vetro s’alza

ed ammira con desiderio.

 

P.

29-11-12

L’amore non chiede

L’amore non chiede, mai

il permesso di possedermi.

Resterei tutta la notte

ad ascoltare il dolce suono

del tuo respiro.

Ad ammirare il saliscendi

ritmato del tuo ventre,

il lieve movimento dei tuoi occhi.

L’amore non chiede mai

il permesso di farmi sognare.

 

P.

8/12/12